Ok, hai ragione, ci sono già troppe sigle e definizioni in questo maledetto mercato, perché diavolo aggiungerne un’altra?
Perché tutto ciò che non è definito tende a non essere considerato. E, nel tuo caso, scoprire di essere un Gold Vertical Publisher può veramente fare la differenza nei tuoi ricavi.
Nell’ultimo anno sono venuto a contatto con una serie di editori verticali, ma solo pochi hanno le caratteristiche per essere considerati Gold Vertical Publisher.
Mi riferisco a realtà verticali, strutturate intorno ad un progetto editoriale, nate intorno alla passione del loro creatore verso un argomento specifico (in milanese pubblicitario: “topic”) di cui è normalmente esperto, rivolte a un universo chiaro e delimitato di soggetti che condividono tale interesse con medesima passione e coinvolgimento.
Approfondiamone le caratteristiche.
Realtà verticali:
Mi riferisco a siti rivolti ad un argomento specifico (es. “programmazione”) e ad un target ben identificato (es. “sviluppatori”, “IT Manager”). I siti verticali sono l’equivalente delle riviste cartacee di settore, con la differenza che spesso si dedicano integralmente a sotto temi specifici (es. “programmazione ASP”) incompatibili con la distribuzione in edicola. Ciò semplifica notevolmente la diffusione di conoscenza specialistica, permettendo a molti “amatori” di diventare professionisti. Inoltre, la capacità di questi progetti editoriali di attrarre una community di esperti ha effetti moltiplicativi sulla produzione di conoscenza e sulla sperimentazione di nuovi paradigmi.
Strutturate intorno ad un progetto editoriale:
A differenziare queste realtà dalla molteplicità di siti amatoriali è la presenza di uno staff regolare, che assicura continuità alla produzione editoriale ed aggiornamento al sito.
A volte – per mancanze di risorse – parte dello staff non percepisce retribuzione. E qui sta la grandezza del Gold Vertical Publisher nella capacità di supplire con la serietà del progetto editoriale e la sua capacità di allineare le persone intorno ad un progetto d’eccellenza. Ne consegue una forma organizzativa generalmente “democratica” e partecipativa, dove chi collabora – tanto più se lo fa gratuitamente – ha voce in capitolo riguardo la gestione della casa comune e l’editore è spesso un “primus inter pares”. Si replica un modello tipico delle pubblicazioni sulle riviste scientifiche, dove si scrive per reputazione: scrive non il ragazzetto che vuole arrotondare il lunario quanto l’esperto che desidera essere accreditato come tale in una comunità di pari.
Altre volte, la struttura è pienamente retribuita e somiglia più ad una piccola impresa, sorta intorno alla capacità imprenditoriale dell’editore.
In entrambi i casi, il senso dell’attività non si riduce al mero dato economico (che, sebbene imprescindibile – è più misura del successo che bene in sé), ma contempla una chiara dimensione di passione.
Passione:
E’ proprio questa dimensione ulteriore che traspare in filigrana nei contenuti e nella linea editoriale a produrre una singolare affezione tra i lettori della community e il sito in sè.
Nell’era del surplus informativo, il lettore non cerca più il nudo dato ma anche una visione, un universo valoriale da condividere, un progetto identitario.
In un’era in cui interessi, passioni ed hobbies costituiscono una parte sempre più centrale dell’identità individuale, il lettore si riconosce e si specchia nel prodotto editoriale, crea e ricostruisce parte della propria identità in una continua sperimentazione.
Sperimentazione:
Mettete insieme in un grande recipiente tanti esperti, condite con tanta passione, aggrumate il tutto intorno ad un progetto editoriale chiaro: ecco avrete un bel frullato di innovazione.
Tanto più che in rete siamo tutti alla distanza di un click e che quindi tali realtà hanno la necessità di giustificare la propria esistenza differenziandosi da quanto già esiste.
Pertanto queste community diventano sovente luogo di sperimentazione di idee, linguaggi, paradigmi. Non è una novità, fenomeni simili accadono intorno a realtà di particolare eccellenza e verticalità anche nel “mondo fisico”. Si pensi alla “community” di storici francesi lettori di Annales d’histoire économique et social che ad inizio secolo rivoluzionarono il modo di intendere la storia. Semplicemente la tecnologia funge prima da fattore abilitante (rendendo economicamente sostenibili riviste molto verticali) poi da catalizzatore (moltiplicando la conoscenza con la conoscenza).
QUALITA’:
Dal singolare mix di redattori appassionati, community attiva, propositiva e coinvolta, expertise diffusa e dinamiche di riprova sociale non può che derivare un prodotto di altissima qualità editoriale.
Perché i GOLD PUBLISHER costituiscono il VERO Valore di Internet?
Il Gold Publisher è il vero valore di internet non solo sul fronte dei contenuti e delle collaborazioni, bensì anche nell’universo pubblicitario: per le sue intrinseche caratteristiche, il Gold Publisher aggiunge valore alle pianificazioni pubblicitarie.
Una citazione comune tra responsabili marketing è “So benissimo che la metà dei soldi che spendo in pubblicità è sprecata; purtroppo però non so quale metà”.
La Verticalità del Gold Publisher implica zero dispersione dell’investimento. Significa che nei siti verticali ogni utente che fruisce del messaggio pubblicitario è un utente a target, un potenziale cliente. Utenti che su altri mezzi sono di difficilissima reperibilità, iper frammentati, talvolta assenti (si pensi in particolare alla fascia alta della popolazione che – per reddito, istruzione, scarsità di tempo – è sempre più difficile da individuare con i media tradizionali).
Alta qualità del target:
Spesso le realtà verticali consentono di parlare a target di alto pregio nel momento in cui prendono decisioni d’acquisto chiave.
Quanto vale per chi produce anelli da fidanzamento poter parlare unicamente con coppie che stanno pensando di sposarsi? Quanto vale per il produttore di auto raggiungere l’imprenditore del nord-est che desidera ammodernare la flotta aziendale?
Credibilità:
I siti verticali sono realtà fortemente credibili, composte da esperti che parlano ad altri esperti, vere e proprie community di riferimento nel dato settore. E se la pubblicità è la costruzione di fiducia tra consumatore e marca, allora non vi è sede migliore per la comunicazione dell’azienda di un sito altamente credibile. In molti poi credono che sui siti verticali si abbia una singolare sublimazione: la credibilità del mezzo trasla sull’annuncio.
In ogni caso, pianificare verticale significa parlare la lingua del target.
Viralità:
Numerosi studi dimostrino come il passaparola, l’endorsement, le recensioni costituiscano il primo criterio di valutazione pre-acquisto di un prodotto. Oggi pochi comprano se prima non fanno un giro su google, cercando il parere degli esperti.
Quanto vale allora poter raggiungere questi “esperti” a cui si chiede consiglio? Quanto è strategico convincerli della bontà del proprio prodotto considerando la loro natura di “influenzatori virali”? Quanto è importante renderli ambasciatori della marca, a lavoro, sui loro blog, per strada?
Sperimentazione:
Realtà così focalizzate consentano inoltre differenti modalità di sperimentazione. L’azienda può – con poche risorse – mettere in concorrenza creatività diverse della stessa campagna e testare quella che funziona meglio.
Data la natura partecipativa delle community, può persino monitorare come l’adv viene recepito, che commenti origina, che reazioni produce.
Sentiti Orgoglioso…
Caro editore, avrai finalmente capito che questo capitolo parla… di te! Se ti sei riconosciuto – seppur nella tua unicità – in alcune descrizioni, allora sei un Gold Publisher. Ho un messaggio per te: sentiti orgoglioso! Sii orgoglioso per la tua capacità di trasformare la passione in eccellenza. Sii orgoglioso per il valore unico e imprescindibile che crei in Internet.
…e farti pagare quello che meriti!
Ok, non è semplice. Ma se leggi questo blog e metti in pratica le strategie che ti presenterò potrai sicuramente avvicinarti ai risultati desiderati.