Il mondo è cambiato.
15 anni fa, il mondo della pubblicità era molto semplice e l’advertising seguiva un flusso lineare.
La catena degli intermediari si componeva di soli 4 operatori, ognuno aveva il suo posto ben definito e sapeva cosa attendersi:
- l’Investitore: Fissava un obiettivo di comunicazione e cacciava la grana
- l’Agenzia: decideva come ripartire il denaro nel modo più efficiente tra le Concessionarie
- la Concessionaria: proponeva i siti più adeguati e filtrava gli editori
- gli Editori: mostravano la pubblicità e si intascavano il denaro.
Bene, tieniti forte, questo è lo schema dei PRINCIPALI anelli della catena del mercato pubblicitario italiano nel 2014.
Tra il Publisher (l’editore) e l’Advertiser (il cliente) trovi:
- Trading Desk (indipendenti o legati alle agenzie)
- Borsa della Pubblicità: Supply Side Platforms e Demand Side Platform (più o meno inteconnesse tra loro)
- Data Provider, Data Management Platform
- Concessionarie
- AdNetwork
- Aggregatori Vari
- SubConcessionarie (generiche; specializzate su un dato formato, mezzo o piattaforma)
- Gestori di Invenduto
- Affiliazioni e Programmi CPC
e una tonnellata di tecnologie varie di monitoraggio e controllo, ottimizzazione, etc
Incasinato, no?
ATTENZIONE: nello schema sono rappresentati solo gli operatori maggiori e più grandi. Per ognuno di loro, esistono:
- una paio di operatori ibridi, che occupano più spazi (“i Confusi”)
- una mezza dozzina di operatori internazionali che provano ad entrare in Italia (“i Barbari”)
- una dozzina abbondante di operatori minori, più o meno improvvisati (“i Vampiri”)
Ogni singolo pezzo di questa lunghissima catena incamera parte della spesa pubblicitaria dell’investitore.
Capisci dunque quanto più lunga sia la catena, minore sarà il guadagno per l’editore.
In un mondo perfetto, ogni anello della catena aggiungerebbe valore, assicurando all’investitore risultati migliori per ogni euro investito e all’editore soldi maggiori per ogni visualizzazione effettuata.
Nel mondo reale, questo è vero solo in parte e dipende principalmente da:
- livello della catena in cui ti poni
- dalla serietà e specializzazione dell’operatore cui ti rivolgi
- dalla capacità di utilizzare le tecnologie per offrire valore al mercato.
Il grosso degli editori verticali si pone ai livelli più bassi: CPC, AdSense, affiliazioni o se va bene qualche piccola sub Concessionaria; vampiri che succhiano il tuo sangue e ti obbligano a lasciare sul tavolo la fetta percentualmente maggiore della torta pubblicitaria.
E questo è il problema inferiore!
Molti di questi passaggi aggiungono “schermi” al tuo sito, deprivando l’investitore pubblicitario di informazioni utili che aumenterebbero il valore dei tuoi spazi e confondendo il tuo sito in un anonimo agglomerato di traffico.
E , a te che ti fai il culo per creare un prodotto di qualità, questo brucia sulla tua pelle ben più dei soldi persi.
EditoreQuotato invece ti pone direttamente al livello più alto, inserendoti nella Borsa della Pubblicità, scavalcando tutti i livelli inferiori, assicurando la massima trasparenza delle informazioni e valorizzando commercialmente il tuo sito.