Nell’ultimo periodo sto ricevendo numerose domande riguardo alle “diavolerie” compiute dai nostri Trader sulla Borsa della Pubblicità per ottimizzare i guadagni di editori come te.
“Come diavolo avete fatto?!?” Mi ha appena chiesto Francesco, stupito dalla crescita del suo cpm del 78% in due settimane di ottimizzazione. Mi dispiace deluderli, ma non c’e’ alcun “rito alchemico” o “diavoleria”, solo tanto lavoro, competenza e un pizzico di intuizione.
La domanda pero’ mi permette di spiegare meglio come funziona questo affascinante mondo anche a chi ne e’ fuori.
Come fa rendere di più i tuoi spazi pubblicitari, vendendo banner a prezzi più alti e guadagnando di più?
Tramite la Borsa della Pubblicità, in ogni istante, centinaia di investitori pubblicitari si contendono all’asta gli spazi pubblicitari presenti sul tuo sito, in un meccanismo di rialzo dove il prezzo effettivo dipende dalla relazione tra domanda e offerta. Clienti differenti offrono (in milanese moderno: “biddano”) valori differenti in base a differenti criteri:
- Qualita’ dell’utente: un programmatore maschio di 28 anni ė estremamente prezioso per Microsoft ma poco interessante per una crema anti-rughe.
- Qualita’ del contesto: a parita’ di target Mercedes dara’ molto valore ad una visualizzazione banner su un sito rivolto al lusso che non ad un sito di gossip pieno di ragazze con le tette al vento; Novella2000 il contrario.
- Logiche di ottimizzazione di frequenza: perche’ un messaggio si scriva nel cervello dell’utente, e’ fondamentale che venga visto un numero di volte sufficiente a raggiungere la soglia di memorabilita’, ma non oltre un certo numero da risultare fastidioso e controproducente (“soglia Aiazzone”). Quindi l’investitore e’ disposto a pagare
prezzi molto alti per raggiungere certe soglie su determinati utenti. - Logiche di retargeting (io lo chiamo “stalking” ;): hai presente quando vedi un articolo in un e-commerce e poi ti trovi la pubblicita’ di quell’articolo per giorni qualunque sito tu visiti? Ecco, questa pratica si chiama retargeting e si basa sull’assunto che e’ più facile far comprare un utente che ha dimostrato interesse che non uno a freddo. Il retargeting paga tranquillamente anche 25€ cpm, anche se compra solo una piccola percentuale di utenti.
- Momento della giornata: certe marche di birra arrivano a pagare 10 volte di più durante le partite, certi prodotti per adulti investono solo la notte, altri triplicano le offerte in occasione dei loro passaggi televisivi (“convergenza degli schermi”).
E come facciamo si che ognuno di questi non si accaparri i tuoi banner a qualche centesimo per assenza di qualcuno che “bidda” in quel momento?
Studiando e imponendo a prescindere dei prezzi minimi diversi per cliente, prodotto, sezione, momento della giornata… Così da restringere artificialmente l’offerta ed estraendo la massima disponibilita’ di spesa dall’investitore pubblicitario.
Quello che non si fa per farti comprare la villa! 😉
Ottimizzare significa questo: saper svelare le strategie nascoste del l’investitore, analizzando i suoi comportamenti e progettare delle strategie di prezzo diverse cliente per cliente, campagna per campagna.
Così funziona oggi il mondo.
Perché nessuno dei tuoi partner tradizionali di monetizzazione banner ti ha mai parlato della Borsa della Pubblicita’?
Puoi permetterti di rimanerne fuori?
Quanti altri soldi devi perdere ancora prima di cliccare nel link qui sotto e iniziare a guadagnare?
http://editorequotato.com/quotati-nella-borsa-della-pubblicita